La Valposchiavo celebra l’arrivo della bella stagione con la rassegna Concerti di primavera in piazza. Durante il primo fine di settimana di maggio saliranno sul palco la band grigionese 77 Bombay Street e il leggendario gruppo italiano dei Nomadi.
Otmaro Beti
Vive a Somaino Li Taiadi (San Carlo)
Agricoltore, allevatore, alpigiano
Se io fossi una pianta, la Valposchiavo sarebbe le mie radici. Questo territorio è la mia linfa vitale, fonte inesauribile di energia e di ispirazione. Qui sono cresciuto in perfetta sinergia con la natura e allo stesso modo qui cresco i miei tre figli.
Ho avuto occasione di vedere molti posti e paesi, altre realtà che mi hanno ampliato gli orizzonti. Ma il richiamo alle origini è sempre stato più forte e ho sempre fatto ritorno in valle, fino a stabilirmi qui definitivamente per creare la mia famiglia.
Ritengo essere una fortuna poter vivere in Valposchiavo e non nascondo un certo orgoglio nella consapevolezza che attraverso la mia attività partecipo in modo concreto e sostenibile alla tutela di questo angolo di paradiso.
Anche a tavola amo ciò che la tradizione culinaria della Valposchiavo offre, piatti semplici preparati con pochi ingredienti poveri ma sempre nutrienti. Solo così i nostri avi potevano affrontare le fatiche della vita rurale di un tempo neanche troppo lontano.
Nessuna prelibatezza gourmet supera un piatto fumante di Taiadin cun murtadela o salam fait in ca preparati da mia mamma Caterina...
Per scelta, per indole e per professione trascorro la maggior parte del mio tempo all’aria aperta. Sin da bambino adoro il contatto e il lavoro con gli animali dell’azienda agricola. Ricordo con grande piacere quando all’età di 9 anni già accudivo li mei vachi (le mie mucche in pusc’ciavin) al pascolo a Stabluvedru, a quasi 2000 m s.l.m. in prossimità del Passo del Bernina. Forse è questo il motivo per cui questo posto è tuttora uno dei miei preferiti.
Fra l’altro non tutti sanno che proprio qui sono stati ritrovati vari ferri di cavallo e uno sperone di ferro intarsiato d’oro databili al 7°-8° secolo dopo Cristo. Oggetti che confermano che l’antica mulattiera del passo del Bernina fosse già percorsa oltre 1000 anni fa. I reperti sono conservati al Museo Retico di Coira. In più, singoli ritrovamenti casuali di oggetti di pietra comprovano nella regione anche la presenza dell'uomo dell'età della pietra.