- AutoreKaspar Howald
- Ultima modifica30/04/2025
"L’inatteso! Nella Valposchiavo vi ci si imbatte non solo nella natura, ma anche nei borghi con le loro singolarità architettoniche, specie a Poschiavo, il capoluogo, la cui peculiarità si fa beffa di ogni aspettativa. Alla torre pendente di Pisa ci si abitua subito, è un monumento, si è preparati. Ma l’esperienza dell’inatteso, strano, unico, o addirittura eccentrico, specie se animato dall’uomo e permeato di vita, non diventa mai routine. Ogni nuovo scorcio è una ricostruzione della prima esperienza vissuta."
Con queste parole Wolfgang Hildesheimer nell’articolo “L’esperienza dell’inatteso” descrive la peculiarità di Poschiavo (Merian 14/8 1961).
Nell’autunno 1956 Hildesheimer, che mal sopportava il “terribile clima bavarese”, scoprì Poschiavo per sé: “Poschiavo! Ha l’altitudine giusta, il clima giusto, la gente giusta.” Superate le prime difficoltà dovute alla negazione del permesso di soggiorno da parte della polizia degli stranieri federale, nel 1957 Hildesheimer poté – grazie all’intercessione dello scrittore Friedrich Dürrenmatt – stabilirsi a Poschiavo con sua moglie Silvia, in quanto protagonista della vita intellettuale:
"Qui è magnifico, tempo meraviglioso, aria fantastica, l’appartamento è arredato, tranne l’ingresso e la camera degli ospiti,… Il vino valtellinese scorre in abbondanza, meloni, Bel Paese, e chiaramente, a furia di arredare, non ho ancora avuto tempo di lavorare. Queste, brevemente, le nostre condizioni."
Così scrisse Hildesheimer in una lettera a Toni e Hans Werner Richter nell’agosto del 1957.
Nel 1982 la Municipalità di Poschiavo conferì ai coniugi la cittadinanza onoraria. A Poschiavo, il 21 agosto 1991 morì Wolfgang Hildesheimer; nel novembre 2014 sua moglie Silvia, pittrice.
Hildesheimer visse oltre 30 anni a Poschiavo:
"Vi abitiamo da tanto tempo e ci sentiamo a casa. Non abbiamo mai vissuto così a lungo nello stesso luogo come a Poschiavo."
Citazione da Manfred Durzak, Gespräche über den Roman. Formbestimmung und Analyse, Frankfurt am Main 1976, S. 295.